Page 20 - Gal Etrusco Cimino
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dotti Tipici

Altre golosità del territorio

La bellezza della nostra antica terra non sarebbe completa se non fosse accompagna dalla bontà dei suoi frutti. La stretta relazione
che si crea in ciascun territorio tra ambiente naturale e cultura genera prodotti enogastronomici unici e irripetibili perché espressione
del Genius loci, dello spirito del territorio, della sua anima più profonda. Nel Territorio etrusco cimino la coltura dell’olivo e della vite è
stata avviata dagli Etruschi, che l’avevano appresa, a loro volta, dai Greci. La castanicoltura è ancora più antica, portata dai popoli che
hanno attraversato la Penisola durante la preistoria. La coltivazione della nocciola è stata introdotta dai Romani, che l’avevano scoperta
dai Fenici. L’incessante movimento di genti, tipico del bacino del Mediterraneo, ha contribuito a creare il fascino di questo luogo ed è
per questo che possiamo dire, con grande orgoglio, che i nostri prodotti tipici affondano le radici direttamente nella storia ed esprimono
tutta la fierezza e la tradizione antica della nostra terra.

Iniziamo dalle nocciole e in particolare da due vere e proprie gemme: la NOCCIOLA ROMANA DOP e la NOCCIOLA DEI MONTI CIMINI.
Con queste due eccellenze gastronomiche vengono realizzati sia piatti a base di carne, come il CONIGLIO IN UMIDO ALLE NOCCIOLE, sia
dolci, come i TOZZETTI DI VITERBO, gli OSSI DI MORTO, i BRUTTI MA BUONI, i PAN PEPATI, gli AMARETTI ALLE NOCCIOLE, gli ADDORMEN-
TASUOCERE e i MOSTACCIOLI. Ma è soprattutto nella pasticceria che la nocciola viene esaltata con la preparazione di TORRONI, CROCCANTI,
PRALINE, GIANDUIOTTI, NOCCIOLATI, RIPIENI DI CIOCCOLATINI E CONFETTI, NOUGATINE, DOLCI CARAMELLATI, CREME DA SPALMARE. Per i
palati più raffinati è possibile addirittura preparare un cremoso LIQUORE. Alla nocciola sono dedicati numerosi incontri enogastronomici
e sagre.
Altro aroma che caratterizza il nostro territorio è quello dell’opulenta castagna. All’inizio dell’autunno il MARRONE DEI MONTI CIMINI
libera nell’aria il suo inconfondibile aroma di caldarrosta crepitante che ben si accompagna al profumo dolce del mosto appena torchiato.
La sua dolcezza viene preservata dalla canditura dei delicati MARRON GLACÉ, custodi del soffio leggero del bosco. La sua farina, ricavata
dai frutti di pezzatura minore, viene invece utilizzata per la preparazione del ghiotto CASTAGNACCIO (golosissimo piatto di antica tra-
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